A volte si sente
la necessità di rannicchiarsi in un pertugio dove sentirsi avvolti. Un caldo
posto dove poter lasciarsi andare, dove chiudere i mille e ottocento occhi che
ti servono per vedere anche dove non puoi esser sempre presente. Fermare le
duemila e cinquecento braccia sempre indaffarate a far anche ciò che
normalmente non si riesce a fare, ma che hai imparato a fare comunque e non
ostante tutto.
Lasciarsi
andare, e non pensare…
Abbandonarsi
per un attimo in quel frangente in cui ti basta alzare gli occhi e senza dover
aggiungere parole vedi aprire quelle braccia in cui tuffarti e piangere a
dirotto come un bambino senza alcun reale motivo o per tutti i motivi del
mondo, senza per questo esser giudicato, perché già lo sai che non accade.
A volte si
sente la necessità di ritrovar quel tempo in cui non esiste tempo…