Lasciava scorrer il fiume
attraverso il suo letto,
senza per questo preoccuparsi troppo
di ciò che gli mostrava.
Quando poi
d'improvviso
si rispecchiò
dentro uno straccio di cielo
vide tutto il frastagliamento
che lo scorrer creava,
si allungò allora per dar vita
ad uno stacco tra il fluire
e il suo profilo distanziandosi
dai segni che il trascorrere
insinuava
fino a non aver più però il contatto
con ciò che la natura gli offriva,
perse così ogni senso di ciò
per cui era nato...
Ma ebbe mille e altri consensi
che altrimenti non avrebbe avuto.
Allor cos'è meglio?
Se la natura ci offre un esser qualcosa,
l'esser distinto va esaltato?
O al contrario
dobbiamo piegarci al voler naturale
e soccombere il nostro distinto?
La scelta va fatta
e allor io mi distinguo
perché nel piegarsi s'incontra la
terra
mentre nell'esaltarsi
si vola oltre tempo!