Sentivo l'acqua che,
increspata, ululava nel vento cercando di far trascinare la sua voce fino a
chiamare il sole che, quel giorno, non aveva proprio intenzione di tramontare.
Se ne stava lì, a chiacchierar con le nuvole, non curante dell'amante che da sotto
bramava la sua presenza. E intanto il mare sfogava la sua ira contro gli
scogli, che ignari, gli domandavano cosa mai avessero fatto per ricevere così
tanta violenza. L'acqua non rispose e imperterrita continuò il suo sbattimento,
sperando che potesse richiamare l'attenzione del suo sole. Il tempo però
scorreva ed anche la luna cominciava a spazientire, aveva bisogno di brillare
ma, con il sole a mezz'aria, non poteva riuscirci, così chiamò dall'alto dove
l'ombra cominciava a farsi vedere: "Ehilà? Mio Sole mi sa che ti sei
distratto, perchè l'ora incalza, è già il mio turno di nascondere ombre"
Mentre l'acqua da sotto pian piano si placava, un po' per stanchezza e un po'
per non farsi senitr dalla luna che non doveva sapere, Il sole rispose: "Aspettavo
te mia dolce Luna, non potevo scender oltre l'orizzonte, senza riuscire a
guardare, almeno per un istante, i tuoi bellissimi occhi...."
"Adulatore bugiardo, mio
Sole, mai ti curi dei miei occhi quando dall'altra parte ti svegli ed io tendo
la mano per poterti sfiorare..." E intanto arrossì per l'emozione quando
il suo raggio si allungò dolcemente per toccarle la punta, e nascose dietro una
stella il sorriso beffardo che gli accese lo scherno. E l'acqua da sotto alzò
la sua onda per l'indispettita scenetta, lasciando nel vento gli schizzi per
accentuar il suo disappunto, il sole abbassò per un attimo lo sguardo,
accennando lieve un sorriso, a rinfrancare l'acqua che da sotto sentiva....
Luna mia cara, davvero la mia ora è passata, deve morire il giorno , per lasciar
lo spazio al domani che deve nascere, brilla per bene, mia Luna, fatti
ammirare, perchè è di notte che l'amore deve sbocciare".... Così dicendo
il sole scomparve sotto le onde del mare.... Dove l'amore doveva sbocciare